L'ECCE HOMO, un misterioso quadro di Michelangelo Merisi, messo all'asta, sarebbe un altro capolavoro di Caravaggio
E' proprio di Caravaggio, il maestro rivoluzionario del chiaro scuro, ilprimo regista della storia del cinema, l' ECCE HOMO, opera scoperta tre anni fa,
ed esposta al museo del Prado di Madrid, quando stava per andare all'asta per una cifra irrisoria. Tanti critici, fra cui
Vittorio Sgarbi, sono favorevoli all'attribuzione al Merisi, ma vi
sono alcuni dettagli che non convincono agli esperti.
LA
STORIA
Dovrebbe
intervenire il famoso investigatore Hercules Poiroit per dare una
soluzione a un giallo misterioso che ancora percorre il mondo
dell'arte internazionale. Ma probabilmente anche il simpatico
ispettore belga, si troverebbe in difficoltà a dare un verdetto.
Il
dipinto ECCE HOMO era stato messo all'asta dalla casa Ansorena di
Madrid tra marzo e aprile di tre anni fa.attribuendolo a un pittore
della cerchia di Jusepe de Ribera.Improvvisamente venne rimosso
dall'asta l'8 aprile 2021 dopo che molti critici erano stra convinti
che l'opera era un altro capolavoro di Caravaggio.
Così
scrive Maria Cristina Terzaghi, nel libro edito da Marsilio,
"CARAVAGGIO, L'ECCE HOMO SVELATO" : "E' la prima volta che in modo
quasi unanime tanti esperti si trovano d'accordo
nell'attribuire a Caravaggio un'opera appena riapparsa alla luce del
sole, e basandosi solo su una serie di fotografie. Ma la fotografia
dell'Ecce Homo girava su internet da fine marzo 2021 e pubblicata da
un antiquario. E da quel momento siamo nel periodo pasquale sono
sorti questi interrogativi amletici E' DI CARAVAGGIO NON E' DI
CARAVAGGIO? L'unanimita' dei consensi da parte della critica, è
stato il punto di favore nei confronti di Caravaggio, ma che pur
essendo un'opera di grande fattura, vi sono alcuni elementi storici,
iconografici e pittorici che pongono degli interrogativi.
PRECEDENTI
SULL'ATTRIBUZIONE DI OPERE A CARAVAGGIO
Gia'
nel 1990 la PRESA DI CRISTO NELL'ORTO della National Gallery di
Dublino, proposta dal restauratore Benedetti e successivamente nel
1993 certificata come opera del Caravaggio, con il consenso quasi
unanime della critica, oggi da parte di alcuni studiosi trova
un'altra interpretazione, sostenendo che l'originale sia un'altra
tela,esposta recentemente ad Ariccia, mentre quella di Dublino
potrebbe essere una copia, anche se il piu' grande esperto del
Merisi, Roberto Longhi ripeteva che Caravaggio non ripeteva. Ma vi
sono anche alcuni studiosi che l'opera sia di stile caravaggesco
fiammingo.
Ma
torniamo all' ECCE HOMO, dopo tre anni di clausura e selezionato
chirurgicamente anche estetici, è stata esposta al Museo del Prado,
senza nessun diagnostico e tecnico del restauro e nessuna immagine
delle fasi di CURA, a cui l'opera è stata sottoposta, ma solo
confronti iconografici e stilistici.
La
vista dell'opera, che fine a ottobre 2024 resterà esposta da sola in
una sala del museo madrileno, e poi nella sala 7A, una delle nuove
sale riallestite, con i naturalisti caravaggeschi, e all'altro quadro
di Caravaggio, da poco restaurato, il DAVID CON LA TESTA DI GOLIA,
già posseduto dal Prado.
Una
mostra con lacune evidenti, senza strumenti illustrativi prima del
restauro, a differenza della grande mostra milanese che espose
una ventina di opere di Caravaggio, tutte accompagnate da
radiografie per far capire allo spettatore cosa si cela sotto la
superficie pittorica. Se poi questo quadro attribuito al Caravaggio
stava per essere venduto all'asta per 1.500 euro, una cifra sotto
stimata anche se fosse di un allievo del Ribera, a Hercules Poiroit
sorgono dei seri dubbi, sulla attribuzione reale del quadro.
Il
caso ECCE HOMO sarà anche svelato, ma forse nel del tutto chiuso. Il
gioco fra proprietari privati, aste e musei , si promuovono nei
secoli, e la stessa storia documentale che Terzaghi riassume nel suo
saggio è accompagnato da un ripetuto riferimento probabile all'Ecce
Homo,oggi dato al Caravaggio, che sarebbe arrivato in Spagna a metà
Seicento,forse assieme alla SALOME' ora nelle collezioni di Palazzo
Reale.
L'NTERPRETAZIONE
DI VITTORIO SGARBI DELL'ECCE HOMO
In
un importante intervento il critico d'arte Vittorio Sgarbi, crede
nell'autenticità dell'opera caravaggesca. "Guardiamo l'opera.
Come una fotografia di WEEGEE o di CARTIER BRESSON, ha un
impatto travolgente e immediato. Come non è nel composto dipinto del
CIGOLI o nel presunto CARAVAGGIO genovese, teatrale e
atteggiato, l' ECCE HOMO è in presa diretta. Brutale e
terribileè il personaggio in primo piano di Pilato che indica la
condizione di prigioniero del Cristo, con il gesto delle mani,
retoricamente amplificato nel dipinto genovese dal compiaciuto Andrea
Dori. Nel nuovo capolavoro di Caravaggio, NON C'E' FINZIONE, TEATRO.
C'E' LA REALTA' NUDA E CRUDA IN UNA PERFETTA SINTESI. Il Cristo di
Madrid ha una fonte più plausibile, nel tardo HECCE HOMO DEL TIZIANO
al Prado, dove l'attitudine dolorosa e l'inclinazione della testa
suscitano in Caravaggio un citazione più plausibile di quella di
Antonello da Messina sostenuto da Roberto Longhi. Altrettanto
notevole per la disperazione del volto e per l'ombra della
testa del Cristo che lo investe come una premonizione, è la figura
del carnefice che tiene tra le mani il mantello rosso con cui
ricoprire il Cristo.
CARAVAGGIO
PITTORE UNIVERSALE
Tante
mostre sono in corso non solo in Italia, per rendere omaggio a
Caravaggio, attuale maestro seicentesco che si lega con il
contemporaneo e in particolare con la fotografia. Il Mart di Rovereto
seguendo liaisons concettuali ha proposto un confronto tra Caravaggio
e una selezione di opere del grande maestro dell'informale italiano
Alberto Burri, in un continuo rimando tra immagini, simboli e
affinità. L'arte contemporanea risente del piu moderno pittore della
storia dell'arte, in cui estetica, luce, malattia, vita e morte si
susseguono continuamente.
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