IL DUOMO DI PESARO DAL 29 APRILE CHIUDERA' PER I LAVORI SUGLI ANTICHI
MOSAICI DI PESARO E LA REALIZZAZIONE DI NUOVE FINESTRE PER RENDIRLI
PIU' VISIBILI.
Forse
un'incompiuta opera del patrimonio culturale, non solo di Pesaro
capitale italiana della cultura 2024, i MOSAICI DEL DUOMO di Pesaro torneranno
ad essere più visibili dal 29 aprile quando inizierà
l'intervento realizzato dalla Fondazione Scavolini con la Renco, peressere ammirato dai cittadini e dai turisti.
Perciò il Duomo di Pesaro dal 29 aprile rimarrà chiuso; e alla fine dei lavori saranno 42 metri quadrati in più con nuove finestre sui due mosaici.
Si tratta di un ampliamento dai 160 metri quadrati agli oltre 200, il primo lungo la navata di
destra sopra al tappeto della nave troiana e l'altro, il secondo, sul fronte
opposto; e quindi, per la prima volta si potrà vedere oltre al mosaico
superiore, anche quello più antico del IV secolo, visibile per
adesso solo da una entrata al sotto sagrato, visitato in un anno da500 persone, in prevalenza studenti.
Quando il grande storico d'arte Federico Zeri visitò i mosaici li definì "un caso unico al
mondo perché attraverso vari rifacimenti corre per seicento anni e
cioè dal sesto secolo fino al 1200". Sono passati anni prima di
prendere questa svolta che potrebbe essere se non definitiva, almeno
migliorativa la situazione non solo di visibilità ma anche di
manutenzione di questo patrimonio d'arte nazionale.
L'INTERVENTO
PER I MOSAICI DEL DUOMO DI PESARO
La
Fondazione Scavolini spenderà per questi lavori circa 250.000 euro,
"ma noi siamo nati 40 anni da proprio per valorizzare il
patrimonio della città", ha sottolineato il presidente Emanuela
Scavolini. E per l'ingegnere della Renco, Giovanni Pratelli, impresa
incaricata dei lavori, si "tratta di una operazione più
complessa di quello che possa apparire, perché si sono dovutivalutare tutti i carichi di una struttura realizzata 25 anni fa''.
Ma l'operazione non prevede solamente l'apertura di due nuove finestre
bensì anche il cambio di tutti i cristalli che hanno 25 anni ed una
maggiore ampiezza della grande finestra che è al centro della navata
centrale. Una vetrata più luminosa che, grazie ad un sistema di
illuminazione con tecnologie al Led, darà vita a un rinnovato
splendore dei mosaici.
I
MOSAICI DELLA CATTEDRALE SANTA MARIA ASSUNTA DI PESARO
L'area
archeologica.
Il
complesso episcopale di Pesaro, dedicato a Santa Maria Assunta e a
San Terenzio, sorge nel cuore del centro storico. La basilica si
affaccia sull'antico cardo maximus, uno dei principali assi stradali
della Pisaurum di epoca romana. L'interno della basilica presenta un
pavimento piano di calpestio che risale al rifacimento dell'edificio avvenuto nel corso del XIV e del XV secolo .
Al di sotto di questo vi sono i resti delle fasi più antiche, testimoniati dagli splendidi
pavimenti decorati a mosaico. La prima riscoperta del tappeto musivo
risale agli inizi del XVII secolo. E' l'erudito Sebastiano Macci a
segnalare nel 1611, durante uno scavo per la realizzazione di una
tomba all'interno della Cattedrale, il rinvenimento di un pavimento
decorato con molteplici raffigurazioni di incredibile bellezza,
rilevando inoltre la presenza di un secondo pavimento a mosaico piùgeometrico, posto ad una quota piu profonda.
Nel corso del 1700 fu l'erudito Annibale degli Abbati Olivieri a dare delle notizie sicure
sul rinvenimento di nuove porzioni delle superfici musive all'interno
della chiesa. Ma solo nel 1851 grazie ad alcuni sondaggi di scavo si
potè accertare lo stato delle fondamenta della Cattedrale.
L'architetto Giovan Battista Carducci, incaricato di ristrutturare
l'edificio religioso, portò alla luce larga parte della superficiemusiva e pubblicati nel 1866.
Ci furono tante discussioni per rendere fruibili i mosaici ma nel 1903, al termine dei lavori di
consolidamento, i mosaici furono invece rinterrati per permettere la
realizzazione del nuovo pavimento. Nel 1990 iniziarono ulteriori
indagini sulla ricerca del Carducci che portarono ad accertare la
pertinenza ad un primo edificio di culto del mosaico inferiore e a
approfondire la conoscenza archeologica delle fasi più antiche,
indagando nuove porzioni del mosaico superiore ed è stata indagata
l'area posta al di sotto del moderno sagrato. Da allora convegni,
dibattiti per salvaguardare il patrimonio musivo, con la possibilità
dello stacco del tappeto musivo superiore da quello inferiore. Fino a
quest'ultima soluzione conservativa del patrimonio culturale di
Pesaro capitale italiana della cultura 2024.
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